Test psicologici in ambito forense

Oggi siamo qui per parlare della psicodiagnosi nei casi di minori in situazioni di presunto abuso sessuale. Quello che è l'intervento dello psicologo che si occupa della parte testistica in questi casi, è di ausilio al perito del giudice. Abbiamo visto che il perito del giudice viene chiamato ad indagare sulle competenze del minore, quindi sull’idoneità a testimoniare. “Competenze” significa andare a vedere un pochino quelle che sono, innanzitutto le attitudini cognitive del minore, come l'intelligenza, la sua emotività, quindi quella che è la sua vita affettiva, la sua vita relazionale, quello che è il suo esame di realtà, la capacità di percepire la realtà, di raccontare le situazioni che vive in un modo ed in una forma che sia comprensibile e che soprattutto sia utilizzabile in sede giuridica, quindi l'ausilio dello psicologo al perito del tribunale è proprio quello di andare a cercare attraverso i test, andare a vedere piano piano queste caratteristiche.

Innanzitutto, parliamo un pochino della psicodiagnosi, della diagnosi, che cos'è? La diagnosi come dice il termine stesso “diagnosis”, significa conoscere attraverso, conoscere attraverso è quindi un'attività di conoscenza che avviene attraverso l'utilizzo di test. Ovviamente, quelli che sono gli scopi e le finalità della psicodiagnosi, sono poi quelle che in qualche modo vanno a determinare il contesto della diagnosi ed il tipo di strumenti che vengono utilizzati. Quindi, gli strumenti di cui si avvale la psicodiagnosi sono sicuramente il colloquio, l'esame obiettivo, quindi l'osservazione della persona ed infine, i test. La diagnosi fondamentalmente psicologico-clinica, ha come obiettivo proprio quello di conoscere la persona e di andare a vedere a fondo com'è la personalità del soggetto, come funziona il suo strumento cognitivo, quindi la sua intelligenza, qual è e come è la sua personalità, quali sono le difese che utilizza, quali sono le risorse di cui dispone e quali sono le eventuali difficoltà ed eventuali problematiche di tipo psicopatologico. Gli strumenti di cui si avvale, sono strumenti che vanno utilizzati sempre insieme, è impensabile effettuare una psicodiagnosi semplicemente affidandosi al colloquio, semplicemente affidandosi unicamente ai test o, ancor peggio, semplicemente affidandosi all'utilizzo di un unico test. Come possiamo vedere anche nello schema, riferendoci in questo momento alla psicodiagnosi ritagliata sul minore, una cosa importante sicuramente è l'anamnesi familiare e personale del bambino. 

Affinché noi possiamo inquadrare la personalità di un minore, è importante conoscere la sua storia, è importante sapere che famiglia c’è dietro di lui, quindi attraverso il colloquio con i genitori, noi veniamo a sapere tutta la storia personale del bambino, quindi quando è nato, come è nato, l’anamnesi fisiologica e patologica remota, andare a vedere come ha attraversato le principali tappe del suo sviluppo e, vedere se ci sono state eventuali problematiche. Ma questo ci serve anche per conoscere quello che è il contesto familiare, quindi come si colloca il minore all'interno di questo contesto.

Sicuramente una parte importante, come vediamo nel secondo riquadro, è l'osservazione del minore, cioè nel rapporto dell'esaminatore, quindi di colui che effettua la psicodiagnosi con il minore, noi possiamo andare ad avere tutta una serie di informazioni: come si relaziona il bambino con l'altro quindi, se per esempio è un bambino che tende a difendersi, che è molto più chiuso e quindi tende a rimanere un po' più sulle sue o, se al contrario è un bambino che tende ad assecondare l'interlocutore che ha davanti con una modalità compiacente, tutte queste cose ci danno una serie di indicazioni che sono fondamentali anche ai fini della psicodiagnosi, ai fini della l'idoneità della testimonianza; di fondamentale importanza in un momento successivo è l'utilizzo di una batteria di test, dico una batteria di test perché è fondamentale, ai fini di avere l'utilizzo di test validi e attendibili, utilizzare più reattivi, questo perché? Perché la convergenza degli indici che emergono dai test, sia all'interno dello stesso test, quindi convergenza intratest, sia che la convergenza tra diversi test tra loro, ci consente di avere più punti comuni a diversi test che ci danno una certa chiarezza nell'interpretazione poi della situazione totale. 

Quindi, tornando un momentino al discorso della psicodiagnosi, a me piace pensare alla psicodiagnosi come una sorta di puzzle all'interno del quale, il lavoro che andiamo facendo, è costituito da una serie di tessere che soltanto messe insieme ci consentono di avere il profilo di personalità della persona che noi andiamo a studiare, della persona che noi andiamo a conoscere meglio. Soffermandoci un po' di più su quelli che sono i test, i test sono una misurazione obiettiva e standardizzata di un campione di comportamento, abbiamo un panorama molto nutrito di test, normalmente si suddividono in test cognitivi che, sono quelli che vanno a studiare intelligenza, sia per quanto riguarda il livello, sia per quanto riguarda la qualità dell'intelligenza, e i test di personalità. I test di personalità come dice il termine stesso, vanno ad indagare la natura della personalità dell'individuo, vanno a studiare un po' quelle che sono le risorse, quelle che sono le difese e il modo di mettere in campo queste risorse, il modo di relazionarsi della persona con l'ambiente.

I test di personalità si dividono i test obiettivi, come può essere ad esempio MPI, costituiti per esempio da una serie molto lunga di domande, di quesiti ai quali la persona deve rispondere, test che poi andranno, una volta diciamo sistemati, andranno a formulare, a costruire un grafico che ci rappresenta un modo in cui si sviluppano e si organizzano le caratteristiche di personalità del soggetto.

Abbiamo invece dei test di tipo proiettivo, i test di tipo proiettivo si affidano al meccanismo della proiezione, cioè io presentando degli stimoli di varia natura al soggetto, il soggetto proprio per il meccanismo di proiezione, tende a portare nel mondo esterno contenuti e caratteristiche del mondo interno, organizzando questi stimoli che gli vengono proposti che solitamente sono stimoli poco strutturati, come ad esempio delle macchie, come ad esempio delle figure ambigue, delle scene ambigue. 

Ora, l’interpretazione dei test non deve essere mai effettuata su una singola risposta o su un singolo test ma, l’interpretazione dei test non deve essere innanzitutto mai avulsa dal colloquio clinico, cioè dall'impressione che noi ci siamo fatti di quella persona, perché a volte può succedere che a parità di risultati di test, dietro a volte abbiamo delle persone molto diverse e quindi una giusta interpretazione può essere data soltanto nel momento in cui, noi riusciamo ad agganciare i dati che ci provengono dalla psicometria, ai dati che ci provengono dall'osservazione clinica. 

Ora andando a ritagliare un pochino, a focalizz are di più il discorso sull'utilizzo di test nei casi di abuso sessuale su minori, soprattutto sull'utilizzo di test all'interno di una valutazione peritale, innanzitutto dobbiamo dire questo: non è possibile ricavare degli indicatori specifici di abuso da una valutazione psicodiagnostica e non si può basare una diagnosi di abuso esclusivamente sulla valutazione psicodiagnostica. Ma diciamo che quello che ci consentono di fare, quello che ci consente di fare la valutazione psicodiagnostica è, semplicemente di andare a rilevare i vissuti del minore, di andare a rilevare come funziona il minore in quel momento, ci dà una chiave di accesso al mondo interno del bambino per vedere realtà, cosa si anima e cosa succede, ci permette anche di vedere il funzionamento di quel bambino perché nel momento in cui c'è ad esempio, una dichiarazione di abuso da parte di un minore, è importante che andiamo anche a vedere un pochino cosa ha portato il bambino a fare queste dichiarazioni, quindi capire come lui si rapporta con la realtà, se ci sono delle fantasie particolari, questo ci consente poi di andare a valutare l'idoneità alla testimonianza.

 

Questo testo è estratto dal nostro video-corso Fad Abusi Sessuali sui Minori,ha come scopo quello di informare e permette di approfondire tematiche legate al corso.

Estratto della lezione della dott.ssa: Antonella DI SILVERIO

Antonella DI SILVERIO
Psicologa, attività forense
Perito Tribunale Ordinario di Roma Ausiliario Procura di Roma
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