Test genetici e nuove prospettive nella prevenzione e terapia dei tumori ereditari - Parte 2

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Per riassumere quello che ho detto prima, potremmo dire che abbiamo due diversi  tipi di cancro. Il primo tipo è chiamato cancro sporadico, ovvero, quello in cui l’individuo non nasce con una particolare predisposizione al tumore nel corso della sua vita, ma va incontro mutazioni somatiche che interessano soltanto il distretto corporeo dove si svilupperà poi il cancro. Quindi può essere il polmone, nel caso del cancro al polmone o il colon, nel caso del cancro al colon. Le mutazioni che intervengono possono essere spontanee, quindi derivano da quegli errori di replicazione del DNA. Il cancro sporadico può essere indotto e provocato da fattori ambientali. In queste circostanze, possiamo operare con la prevenzione.Il secondo tipo di tumore è chiamato tumore ereditario, che adesso viene chiamato tumore con mutazioni germinali. Il nome è stato cambiato perché, il concetto di ereditario, spesso trae in inganno. Questi individui nascono già con delle mutazioni, mentre gli individui con tumore sporadico non nascono con mutazioni (le accumulano nel corso della vita).  

Le forme ereditarie sono quelle in cui l’individuo nasce già con una mutazione e pertanto la sua possibilità di sviluppare un tumore è molto maggiore rispetto agli affetti da cancro sporadico. Il concetto di mutazione germinale somatica è semplice, nella mutazione addominale l’individuo ha tutte le cellule mutate e questo comporta tre cose fondamentali:     è che molto più veloce il processo di cancerogenesi e la malattia insorge prima, la malattia può colpire diversi organi e la predisposizione genetica al cancro è trasmissibile alla prole. La mutazione somatica interessa un solo tessuto, quindi può dare un tumore in un distretto corporeo. Il tumore insorge in genere in età adulta o in età anziana e non è trasmissibile alla prole. Notiamo quindi che c'è una enorme differenza fra questi due tipi di  tumore. Le mutazioni ereditarie rappresentano il 10% (quindi una percentuale minima), ciò nonostante sono importantissimi da studiare perché riguardano i pazienti su cui si può operare di più sulla prevenzione (perché sono quelli che noi potremmo identificare prima ancora che si ammalino). La mammella, il pancreas e il colon sono alcuni degli organi che più frequentemente sono interessati dai tumori ereditari. I tumori derivanti da difetti di replicazione del DNA, invece, non sono prevenibili e come detto interessano pressoché tutti gli organi. I tumori indotti da fattori ambientali interessano diversi organi, nel particolare i polmoni (che sono organi bersaglio del fumo di sigaretta).

Ci sono anche altri organi colpiti come l’intestino e il pancreas (legati ad alimentazione e fumo). Un altra zona fragile ai fattori ambientali è la vescica (soprattutto per la presenza di coloranti chimici negli alimenti oppure nei prodotti delle industrie). Queste tre forme diverse di tumore  prevedono un diverso approccio,  che in realtà purtroppo è un approccio che non riesce a intervenire sulla prevenzione (perché non riusciamo a prevedere in che modo questo mutazioni insorgeranno). I fattori di rischio ambientali influenzano una importante percentuale di umori che possono essere prevenuti. Delle percentuali ci dicono che nei maschi il 30% dei morti da tumore al pancreas potrebbero essere prevenuti con lo smettere di fumare. Allo stesso modo è abbastanza intuitivo che questo ancora di più vale per il polmone e tutti i tumori dell'apparato respiratorio, in cui la riduzione della percentuale di morti sarebbe addirittura dell'87%. Il fumo, l'abuso di alcool, l'eccesso ponderale dei fattori di rischio nutrizionale e l’inattività fisica, sono alcuni fattori di rischio che aumentano la mortalità per cancro.            

Lo stile di vita è fondamentale anche nel nostro comportamento, anche dal punto di vista dell’attività fisica, che è uno strumento di prevenzione del cancro formidabile. Se ci fosse l'astensione del fumo o dal consumo di bevande alcoliche, salveremmo nel primo caso 33.000 maschi l'anno e 2000 femmine e nel secondo caso  8000 maschi e quasi 5000 femmine.Per quanto riguarda le forme che sono dovute dall'interazione dell'individuo con i fattori ambientali, noi abbiamo decine di migliaia di pazienti che potrebbero essere salvati con un'azione preventiva che si può svolgere nel tempo. É importante ricordare che nei tumori sporadici, ossia quelli causati da accumularsi di mutazione in un certo tessuto, devono succedere una serie di eventi e il tempo che ci vuole è spesso di decenni.

Il forte fumatore non sviluppa il tumore al polmone 5 o 10 anni dopo che ha iniziato a fumare, il forte fumatore lo può sviluppare anche 30 o 40 anni dopo. Ma questo tempo che ci vuole, è un tempo che gioca al nostro vantaggio nel rimuovere il fattore di rischio prima di arrivare alla trasformazione maligna (riuscendo così a impedire il danno). In altre parole, se qualcuno pensa che smettere di fumare dopo 20 anni di fumo non gli procura beneficio, sta sbagliando. In qualsiasi momento, smettere può interrompere questa catena che porta poi lo sviluppo del cancro. Caratterizzare, da un punto di vista molecolare, le mutazioni dei tumori sporadici è importante per la prognosi e per il trattamento. Se io studio un tumore, sia dal punto di vista clinico e istopatologico che dal punto di vista genetico, posso avere delle importanti indicazioni sulla terapia più adatta da applicare a quel paziente.

Questo testo è estratto dal nostro video-corso ECM FAD "Farnaci e cure: oggi" e ha come scopo quello di informare e permette di approfondire tematiche legate al corso.

Estratto della lezione della prof. Liborio Stuppia

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