SIA, ReI, RdC: il punto di vista di “Alleanza contro le povertà”

Buongiorno a tutti, io sono Cristiano Gori, insegno Politica Sociale all'Università di Trento nel Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, e svolgo lavori di ricerca applicata sulle politiche sociali, gli interventi che vengono realizzati sono l'analisi di quello che è fatto e proposte di quello che si potrebbe fare.Oggi intervengo sia come Esperto di politiche sociali, sia come Ideatore e Responsabile Scientifico di “Alleanza contro la povertà in Italia”, che è un soggetto che nasce nel 2013 per costruire una rappresentanza sociale, ed il più possibile unitaria, delle persone, delle famiglie in povertà nel nostro paese. L' ”Alleanza” oggi raggruppa 39 realtà, la gran parte delle realtà sociali interessati a questi temi: dalla Caritas; alle ACLI di San Vincenzo; il forum di terzo settore; il banco alimentare; tre sindacati e le rappresentanze dei Comuni; delle Regioni, realtà di ogni genere che si sono unite con l'obiettivo di contribuire a dotare il nostro paese di adeguate politiche contro la povertà assoluta. In questi anni abbiamo lavorato molto, noi avevamo una proposta che si chiamava Reis, ed il Rei introdotto dal governo Renzi e Gentiloni in gran parte la riprendeva, e diciamo che oltre ad aver interagito e “rotto le scatole” al Governo Renzi e Gentiloni, lo abbiamo fatto anche col Governo Conte e con il Monvimento 5 Stelle, avendo qualche risultato di cui poi parlerò. Quindi, come dicevo, è un soggetto di rappresentanza sociale che parte dal territorio, sui contenuti noi facciamo sempre proposte molto concrete e molto spendibili nella legislazione; e che ha seguito tutta l'evoluzione delle politiche contro la povertà in Italia in questi anni. Quindi, da questa mia prospettiva, qual'è l'obiettivo del mio intervento? È creare un ponte tra i cambiamenti nelle politiche ed il ruolo degli operatori nei territori.Credo che oggi la domanda che si pone a chiunque guardi questo intervento, a chiunque guardi tutto il corso, sia: adesso si passa dal Rei al Reddito di cittadinanza, quindi quali sono, sia le opportunità che i problemi che questo cambiamento mi può porre? Come posso agire io come operatore sociale, come operatore dei territori, per fare il meglio per le persone in povertà? Ecco questo è l'obiettivo del mio intervento: ragionare sulle opportunità ed i rischi che i cambiamenti delle politiche pongono agli operatori. Quindi, mentre in altri blocchi di questo corso avrete illustrazioni molto specifiche di ogni aspetto della riforma,io non discuterò con voi della precisione delle soglie di accesso; di dove si può fare domanda; della suddivisione tra Comuni e centri per l'impiego, questo lo faranno altre lezioni, interventi. Io mi chiederò insieme a voi: i cambiamenti introdotti nel passaggio dal Rei al Reddito Di Cittadinanza, rispetto alle soglie d'accesso dove si fa domanda; la suddivisione tra Comuni e centri per l'impiego; questi cambiamenti che significati possono avere per chi lavora nei servizi, quali opportunità, quali rischi?Diciamo cheper raggiungere questo obiettivo, il mio intervento sarà suddiviso in una serie di blocchi, però sostanzialmente io prima vorrei dire alcune cose di quadro che secondo me sono molto importanti per capire in che modo è stata introdotta questa riforma; quanti soldi sono dedicati, cioè alcuni elementi di contesto. Fatti questi elementi di contesto, semplicemente io vorrei insieme a voi ripercorrere, come se fossi un utente virtuale, i diversi passaggi: definizione di dove fare domanda; quanti soldi prendo; se inoltre devo andare al Comune oppure devo andare al centro per l'impiego; qual è il mio percorso di inclusione sociale e lavorativa. Ripercorreremo dunque tutti questi passaggi e ci interrogheremo sui cambiamenti che questi passaggi pongono; e soprattutto quello che mi interessa è proporre sfide e opportunità. Ecco c'è un'avvertenza però: questo corso viene registrato a fine marzo in un momento nel quale il Decreto che introduce il Reddito di Cittadinanza è stato appena approvato. Ecco, in questo momento credo che la cosa più onesta che si possa dire è che nessuno ha capito veramente cosa sarà il Reddito di Cittadinanza, perché è una riforma, come vedremo, che è stata introdotta troppo in fretta; è scritta in maniera molto complicata, se non confusa; ed i messaggi che il Governo ha voluto trasmettere sul Reddito di Cittadinanza sono diversi dalla realtà del Reddito di Cittadinanza.Quindi io credo di poter condividere con voi delle idee precise sulle sfide generali; ma lo specifico della misura lo si capirà solo via via. Voi sapete che questa misura è stata introdotta troppo in fretta, e sostanzialmente nel momento nel quale io e voi parliamo, a fine marzo; mentre è chiaro l’iter da compiere per fare domanda e ricevere la misura (perché questo iter è già partito, quindi le regole da seguire per fare la domanda; vedere se è determinato o meno il diritto ed arrivare ad avere la carta in mano), questo ormai è chiaro, anche perché bisogna avere subito la carta perché c'era questa fretta di partire... tutto quello che accade dopo (cioè da quando i servizi mi convocano etc etc...) lo stiamo ancora imparando, lo stiamo capendo, le tendenze sono chiare, le specifiche meno.

Primo aspettoquindi: questo è un aspetto che riguarda la mia presentazione, ma riguarda il vostro lavoro in generale nei prossimi mesi, infatti una delle categorie che vi proporrò è quella della pazienza. Bisogna armarsi di pazienza e capire bene cosa dice la nuova norma. Perché è difficile capire cosa dice la nuova norma? Primo: perché come dirò tra poco, è stata scritta una norma ampissima in pochissimo tempo, spesso in maniera confusa, questo non aiuta, ed è un primo motivo. Secondo motivo: perché la retorica, la comunicazione del governo, è diversa dalla realtà della norma. Cioè, io ancoraoggi vado in giro a fare incontri nei territori, e molti operatori sono ancora convinti che la parte di inclusione sociale prevista dal Rel, con il Reddito di Cittadinanza, venga rasa al suolo, non ci sia più un ruolo importante per il Comune, invece tutta quella parte è mantenuta tale e quale, il lavoro del ReI prosegue tale e quale,su questo torneremo; ma perché gli operatori, così tanti operatori, sono convinti che l'impianto del Rel venga spazzato via?

Perché Il Governo, mentre ha deciso intelligentemente di mantenerlo, però ha una retorica politica che si basa tutta sul concetto della discontinuità del passato. Per cui tutto quello che è stato fatto prima di noi, è il male, Rel compreso, e noi siamo il bene.Quindi la comunicazione del Governo prevede di dire che questa è una misura tutta nuova. In realtà non è una misura tutta nuova, per fortuna. L'altro aspetto da tenere sempre a mente che è legato a questo, è il dibattito di questi mesi, cioè sul fatto che inizialmente il Movimento 5 Stelle diceva che tutte le politiche contro la povertà devono fondarsi su interventi di inclusione lavorativa, perché il problema del povero è che non ha un lavoro, risolto quello quindi siamo apposto; è stato un tema dibattutissimo, noi come “Alleanza” abbiamo sempre proposto la concezione multidimensionale della povertà, e cioè che l'assenza di lavoro è uno tra i diversi problemi che porta la povertà, e che sono legati alla presenza della povertà, poi c’è la questione  dei carichi familiari; delle tensioni psicologiche; dificolta in famiglia di tipo relazionale; numero di figli; anziani non autosufficienti; problemi con l'abitare. Alla fine il Governo, quindi il Movimento 5 Stelle che è la parte del Governo che si occupa di questo, ha accettato questa visione multidimensionale della povertà, però non l'ha dichiarata,per cui se voi andate sul sito che voi conoscerete, è quello dal quale si può scaricare il modulo per fare la domanda del reddito, c'è scritto: “Reddito di Cittadinanza, una Rivoluzione nel mondo del lavoro”, solo che non è una rivoluzione nel mondo del lavoro, è una nuova misura contro la povertà che da conto della natura complessa nella povertà; ma anche in questo caso non si poteva dire perché era contrario al principio base di questo governo che è dire: “tutto quello che c'era prima di noi, è brutto”.Quindi per finire questo blocco, attenzione,da una parte è difficile capire la normativa perché è molto complicata, dall'altra parte: attenzione perché c'è stato un effetto diciamo “nebbia” della comunicazione politica degli ultimi mesi che ha convinto tutti, io no, perché se uno fa come facciamo noi, come faccio io che lavoro anche con le Istituzioni; facciamo pressione; facciamo incontri, lo sappiamo, però la comunicazione politica pur di dire che era tutto diverso dal ReI, ha convinto molti che la parte di inclusione sociale del Rel non c'è più, ma non è così. L'aspetto paradossale è che il Governo è stato intelligente nel cambiare idea, perché un anno fa la volevano radere al suolo, però paradossalmente non lo può dire che ha cambiato idea perché questo sarebbe contraddittorio con tutta la sua retorica politica.

Il metodo della riforma:questo è fondamentale per capire problemi. Punto 1: la riforma è stata introdotta troppo in fretta. É stata introdotta con un Decreto d'urgenza che è una cosa che di solito si usa per le calamita naturali; oppure se c'è un rischio di sicurezza pubblica; e perché è stata introdotta troppo in fretta? lo sappiamo, perché si voleva introdurre questa misura prima del realizzarsi delle Elezioni Europee di maggio.Però, perché è un problema la fretta? Perché la fretta ha creato una varietà di difficoltà nel disegnare la misura? Tutta la questione “Navigator” tra Stato e Regioni da dove nasce? Dal fatto che lo Stato vuole assumere degli operatori, non attraverso le modalità abituali delle Regioni (che hanno dei tempi un po' più lunghi), ma  lui stesso, attraverso una propria società controllata per poterlo fare nel tempo più breve possibile.

Questo testo è estratto dal nostro video-corso Fad Dal reddito di Inclusione al Reddito di Cittadinanza ha come scopo quello di informare e permette di approfondire tematiche legate al corso.

Estratto dalla video lezione del dott.: Cristiano GORI

Cristiano GORI
Professore di Politica Sociale
Università di Trento
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