Nutrizione e oncologia - Parte 2

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Il primo punto riguarda quanto la nutrizione può influire sull'insorgenza del cancro.  La domanda è la seguente: quanto può uno stile alimentare corretto  ridurre il nostro rischio di ammalarci? Iniziamo dicendo che il tumore è la seconda causa di morte nel mondo e in alcuni paesi, supera addirittura le malattie cardiovascolari. Purtroppo  le previsioni sono molto pessimiste per il futuro, perché si prevede che l'incidenza (che è stata attualmente misurata nel 2020 e che ammonta a 19 milioni circa di individui) aumenterà nei prossimi 20 anni a 28 milioni. Tutto questo avrà poi un peso anche sui sistemi sanitari dei vari paesi. 

Sappiamo che il tumore è una malattia multifattoriale, anche se alcuni fattori non sono modificabili (l'età, il sesso, la genetica). Ci sono però anche dei fattori che sono modificabili e in questo senso bisogna citare il codice europeo contro il cancro, un codice che è stato stilato insieme alle massime agenzie internazionali (quindi dell'Organizzazione Mondiale della Sanità) e che riguarda 12 modi per ridurre il rischio di cancro. Alcuni fattori di rischio sono: il fumo di sigaretta, l'esposizione eccessiva ai raggi solari e alcune malattie infettive virali. Una grossa parte delle raccomandazioni del codice europeo contro il cancro riguarda proprio la nutrizione e lo stile di vita, infatti si calcola che un minimo del 30% fino al 50% dei tumori si potrebbe prevenire modificando lo stile di vita. Il Fondo Mondiale della Ricerca sul Cancro ha stilato dieci raccomandazioni che, per quanto possano sembrare banali, hanno una valenza scientifica importante.

Il World Cancer Research Fund in collaborazione con l’America Institute for Cancer Research hanno riunito i più grandi ricercatori mondiali, con lo scopo di valutare tutti gli articoli e tutte le evidenze che sono state prodotte in cui si studia la relazione tra alimentazione e insorgenza di tumore. Quindi vengono valutati dei grandi studi di corte o degli studi randomizzati e si decidono le quali di queste relazioni hanno un evidenza. Quindi le 10 raccomandazioni, sono basate su l'evidenze che vengono chiamate “forti”, che si dividono in convincenti e probabili. Poi si hanno le evidenze limitate, in cui ci sono le limitate non conclusive e le limitate suggestive. Questo è stato un grandissimo sforzo perché il primo report è del 1997, il secondo del 2007 e  il terzo è quello più recente. Nell'ultimo report, sono state messe in relazione delle interdipendenze particolarmente importanti. Veniamo alle 10 raccomandazioni, per quanto riguarda queste direttive viene proposta la traduzione dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. La prima raccomandazione riguarda il peso e ci dice che bisogna mantenere un peso salutare. L'obiettivo è quello di mantenere un BMI tra 18.5 e 25, che è quello considerato normale.  

Si parla di una circonferenza di vita che per le donne non deve superare gli 80cm e per gli uomini i 94cm. Per la popolazione asiatica questi 94 sono stati abbassati a 90, ma comunque è importante mantenere il peso forma durante tutto il corso della vita.  Questa raccomandazione ha origine dalla convincente evidenza che il sovrappeso e l'obesità sono un fattore di rischio per 14 tipi di tumore. Alcuni tumori presi in considerazione da questa situazione sono: il meningioma al tumore, il tumore alla tiroide, il tumore dell'esofago, il tumore al seno, il tumore allo stomaco, il tumore della cistifellea, il tumore del rene, il tumore del colon retto e degli organi genitali. La raccomandazione numero due ci dice che bisogna essere fisicamente attivi. L'attività fisica non serve soltanto a mantenere il peso forma, ma è anche qualcosa che attiva i sistemi immunitari, dei sistemi endocrinologici e dei sistemi di tipo metabolico  nel nostro corpo. Quindi è importantissimo cercare di mantenere sempre la propria attività fisica e addirittura ci sono delle guide nazionali a tal proposito.  Sono state fatte delle  linee guida nazionali (divisa per diversi tipi di soggetti e diverse fasce d’eta)
e c’è un accordo tra stato e regioni recentissimo (di novembre 2021) sull'attività fisica. 

Le linee guida nazionali italiane,  che seguono le linee guida internazionali dell'OMS, fissano per bambini e adolescenti 60 minuti di movimento quotidiano, mentre per gli adulti e anziani dovrebbe esserci un'attività di intensità moderata tra i 150 e i 300 minuti (mentre se è di intensità vigorosa, possono essere abbastanza 75/150 minuti a settimana). La raccomandazione numero due, si lega al fatto che l'attività fisica diminuisce il rischio del tumore del colon retto (e questa è una evidenza convincente) e c’è una probabile evidenza che l'attività fisica diminuisca anche il rischio di tumore dell'endometrio e del seno. 
Inoltre come tutti sappiamo, contribuisce a mantenere il peso forma (e quindi indirettamente è un qualcosa di favorevole per il rischio di cancro) e protegge contro tutte le malattie metaboliche.
 

Questo testo è estratto dal nostro video-corso ECM FAD "Farnaci e cure: oggi" e ha come scopo quello di informare e permette di approfondire tematiche legate al corso.

Estratto della lezione del prof.ssa Amalia Schiavetti

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