Non c’è Progetto senza Comunicazione: Servizio Sociale e New Media

Il titolo della lezione di oggi è: “Non c'è Progetto senza Comunicazione: Servizio Sociale e New Media”.

Vediamo innanzitutto la strutturazione del corso. Ci sarà una prima parte teorica dove cercheremo di capire in quale mondo ci stiamo muovendo, e quindi affronteremo l'argomentazione, le tematiche, cercheremo di dare una definizione, tra le tante più oggettiva possibile, di quella che è la comunicazione sociale. Poi ci saranno dei riferimenti teorici di questa definizione, e poi infine sempre nella parte prima parte teorica, parleremo del rapporto Media-Comunicazione Sociale. La seconda parte invece sarà più pratica, esperienziale, e quindi dalla teoria alla pratica, dalla pratica alla teoria, parleremo dell'esperienza della Web TV, della produzione audio/video, del taglio della Web TV nella comunicazione sociale, quindi affronteremo la parte della ricerca, le specificità del diritto d'autore, e le creative commons. Nella terza parte della formazione invece, ci saranno le critiche legate alla comunicazione multimediale.

Cominciamo a definire il quadro, all'interno del quale, sia il formatore che il discente si stanno muovendo, esso è un quadro di comunicazione sociale. Cerchiamo di definire un po' meglio il campo per capirci meglio, anche perché vedremo più avanti, nella terza parte, quanto è difficile il rapporto tra servizio sociale, comunicazione sociale e media. La comunicazione sociale è uno strumento di conoscenza e di persuasione utilizzato da soggetti pubblici e privati per coinvolgere la persona (il cittadino, il consumatore, il donatore) e spingerla all'azione, rendendola partecipe dei problemi e delle soluzioni rispetto a temi specifici. 

La comunicazione sociale si riferisce ad attività finalizzate ad avvicinare i cittadini a norme o servizi: le attività che promuovono valori o diritti; quelle di chi fa rappresentanza socio economica; le attività delle imprese quando comunicano qualcosa di non commerciale. Lo scopo della Comunicazione sociale è quello di aumentare il livello di consapevolezza e conoscenza dei cittadini relativamente a problemi di interesse collettivo, anche nella prospettiva di modificare comportamenti o atteggiamenti.

L'aggettivo sociale serve a connotare la diffusione di valori e di orientamento dei contenuti nei messaggi che si veicolano e, reciprocamente, l'assenza di un interesse economico/ commerciale. Questo tipo di comunicazione si caratterizza per la sua vocazione civile e sociale, per il fatto di collegarsi alle tematiche vicine al benessere collettivo, quali la prevenzione di malattie, la difesa dell'ambiente etc.

Qual è lo scopo? Lo spiega bene il libro di Gaia Peruzzi e Andrea Volterrani che riguarda proprio la comunicazione sociale. Per loro “la comunicazione sociale è la comunicazione vocata a promuovere i diritti, la giustizia e la solidarietà sociale; è la comunicazione che ha per obiettivo la diffusione di significati, di idee e di pratiche, ispirati a valori di equità, pace e inclusione”. Dunque, la comunicazione sociale “non si definisce tanto in base a chi la fa, cioè non è tanto importante chi la fa, se questo è un cittadino pubblico oppure privato, un'istituzione, un'associazione, ma piuttosto come la si fa, la responsabilità della comunicazione, del messaggio comunicativo, e soprattutto in base a quale obiettivo”. Infatti vedremo nello specifico, nella Web Tv, rispetto alla progettazione, all'operatività, alle riprese ed al montaggio, quanto è appunto importante la fase della progettazione, e quindi definire bene rispetto alla comunicazione sociale, l'obiettivo. Esso viene prima di qualsiasi altro tipo di operatività. 

Quindi per Peruzzi e Volterrani “La comunicazione è dedita a “fare società”, e quindi “creare e diffondere relazioni improntate a criteri e sentimenti di fraternità e di comunanza, di uguaglianza e di sostenibilità sociale, con particolare attenzione ai bisogni dei soggetti vulnerabili e svantaggiati”. La comunicazione sociale mette al centro i valori della “buona causa”, considerare quindi l'efficacia del messaggio, la funzionalità del mezzo scelto, la capacità di motivare ed il più possibile spingere al cambiamento e all'azione. Vedete quanto gli scopi della comunicazione sociale, si avvicinano, e poi lo vedremo nella parte in cui richiamo l'etica e la deontologia del servizio sociale, alla nostra professione, l'obiettivo professionale dell'assistente sociale, come dirà Colaianni anche in seguito, è il cambiamento, quindi notiamo quanto la comunicazione sociale come obiettivo generale si configura con un obiettivo anche di servizio sociale. 

Quando nasce questa pubblicità sociale o comunque questa attenzione e questa importanza alla comunicazione sociale? Nasce con il Comitato della Pubblicità Progresso nella primavera del 70, poi ebbero inizio le attività di spot sociale o di pubblicità sociale nel 72. L'attività di Pubblicità Progresso prende ufficialmente avvio nel 71 con la realizzazione della prima storica campagna a favore della donazione del sangue, e grazie al largo successo conseguito, apre definitivamente le porte alla comunicazione sociale in Italia. Su YouTube si possono trovare diversi filmati di Pubblicità Progresso e di come in Italia, negli anni 70 veniva percepita questa pubblicità. Essa è attiva dal 71, prima come associazione e poi come fondazione, ed è entrata nel vocabolario italiano diventando sinonimo di pubblicità sociale. In Italia si è parlato per la prima volta di marketing sociale nel 1973, all'epoca della crisi energetica venne presentato come il marketing dei consumi collettivi rispetto al marketing tradizionale orientato ai consumi individuali. Quindi, ecco appunto come cambia la configurazione sociale, tant'è che molti sociologi l’hanno studiata e hanno fatto ricerche, vediamo quanto il marketing sociale in realtà non è altro che uno specchio come la musica o altri tipi di forme di comunicazione, cioè rispecchiano molto quelle che sono la cultura e la società di quel momento storico e quello che sta attraversando quella società.

 

Questo testo è estratto dal nostro video-corso Fad Servizio Sociale: progetto, progettazione e valutazione, ha come scopo quello di informare e permette di approfondire tematiche legate al corso.

Estratto della lezione della dott.ssa: Stefania SCARDALA

Stefania SCARDALA
Assistente Sociale Specialista, Privato Sociale - Cconsigliere CTD Croas Lazio
Sapienza Università di Roma
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