Il linguaggio per capirsi e il pensiero costruttivo - parte prima

Prima di voltare pagina, penso che sia opportuno fare un breve riepilogo sulle cose principali che ci siamo detti, per fissarle meglio. Allora, abbiamo parlato del linguaggio non verbale, abbiamo verificato quanto sia importante perché abbiamo visto, addirittura ha una percentuale vastissima, ma è anche importante perché è molto immediato, quindi riguarda il primo approccio, abbiamo detto anche che i primi momenti in cui ci si incontra, sono quelli in cui ci facciamo un'idea dell'interlocutore.

Ricordiamoci che è importante e che è anche collegato all'aspetto della congruenza, la congruenza è fondamentale non solo riconoscerla negli altri per capire se la risposta che ci viene data, è una risposta veritiera o se ci sono dei dubbi da esplorare e da sciogliere, ma è importante anche per noi essere congruenti, perché la concorrenza è sinonimo anche di affidabilità, siamo professionisti e abbiamo un bisogno di far sì che l'altro percepisca questa professionalità e questa affidabilità. 

Quindi, linguaggio non verbale è tutto quello che abbiamo detto, quindi il para-verbale, e il linguaggio corporeo che è il modo in cui mi atteggio, eccetera eccetera...Attenzione però, perché anche l'ambiente in cui noi riceviamo pazienti o utenti, comunica ovviamente! Dopo lo vedremo meglio questo aspetto. Quindi, c'è un primo impatto anche legato al luogo in cui si entra, un luogo che un visivo noterà se è in ordine o meno, un auditivo se c'è un sufficiente rispetto della privacy sonora, un cinestetico se si sente a suo agio, se lo trova comodo, eccetera eccetera...Ricordiamocelo questo aspetto perché è importante, magari non ci facciamo molto caso, ma invece dobbiamo farlo, la congruenza è fondamentale e poi, ricordiamoci il rapport che è stato proprio l'argomento cardine, e ricordiamoci che è veramente la base della comunicazione, è una precondizione, perché se io poi installo un rapporto e lo faccio crescere con lo spirito del rapport, ho più facilità a portare avanti quelli che sono i miei obiettivi in quella relazione. 

Quindi, conosciamo il discorso corporeo, vi ho anche suggerito l'esercizio, però ricordiamoci anche questa ricerca della concordanza con l'altro per poter poi guidare, perché c'è ricalco, ma c’è la guida, questo è fondamentale ricordarcelo. Perdiamoci quindi un po' di tempo se ci serve, ma comunque non è neanche vero, perché comunque noi ci relazioniamo in qualche modo all'altro e quindi, dobbiamo semplicemente però conoscerne le regole, cercare di non creare grosse disparità a livello corporeo: stare in piedi o seduto, ci sono poi degli elementi che sono veramente buone quindi: rivolgersi all'altro, non dare le spalle, eccetera eccetera.

Questo mi sembra ovvio, però teniamo conto di questo aspetto, perché l'altra persona comunque ha bisogno di essere rassicurato, tanto più se si trova in situazioni critiche come può succedere a voi con i vostri pazienti, ai vostri utenti. Quindi, usiamo un'accortezza per questo aspetto, e quando non siamo d'accordo su qualcosa, comunque cerchiamo il punto su cui concordare e poi lo portiamo verso di noi. Attenzione, io dico sempre che bisogna adeguarsi al comportamento dell'altro, alle modalità dell'altro e qualcuno giustamente potrebbe chiedersi come bisognerebbe comportarsi difronte ad una persona molto aggressiva o volgare. Ovviamente se io rispecchio una persona aggressiva con metodi veramente molto aggressivi, probabilmente il confronto andrebbe a finire in un conflitto vero e proprio, anche di venire alle mani.  

Però, se una persona ha un tono sostenuto, violento, io non posso pormi comunque con un tono troppo basso, chiedendogli di calmarsi, perché non funziona, allora io intervengo con un tono sostenuto e poi ti dico quello che penso e pian piano, ti porto in un terreno in cui ci si possa dialogare senza aggredirsi. Ricordiamoci Insomma quanto è importante questo aspetto. Poi abbiamo parlato di mappe nelle due accezioni, cioè la mappa per quanto riguarda la comunicazione, quindi la consapevolezza di quanto siamo diversi assolutamente, e di quanto per poter instaurare un rapporto efficace sia importante conoscere quanti più elementi della mappa dell'altro perché li inseriamo nella nostra comunicazione, e questa comunicazione diventa più vicina, più intellegibile, più comprensibile all'altro, ma ricordiamoci anche che la mappa riguarda tutto quel discorso sulla percezione della realtà che è un po' pirandelliana, e cioè: “così è se vi pare”, perché in realtà, noi abbiamo detto sin da subito che la mappa non è il territorio, quindi la realtà oggettiva è diversa dalla realtà soggettiva, anche se io la credo oggettiva. Questo, come vi avevo accennato da largo spazio poi, alla Programmazione Neuro-Linguistica, alle sue tecniche che io vi invito a conoscere in altri contesti perché sono molto interessanti, quindi sappiamo che la mappa può cambiare.

Ci sono tanti modi di vedere una cosa e alcuni possono essere più opportuni di altri. Abbiamo parlato dei cinque sensi, i cinque sensi che diventano in Programmazione Neuro-Linguista anche i sistemi rappresentazionali. Cioè, non solo i mezzi con i quali percepisco il mondo, ma anche con i quali me lo rappresento, per esempio: qualsiasi cosa noi pensiamo o diciamo, in realtà dentro di noi scatta una rappresentazione con i cinque sensi, e quindi abbiamo fatto l'esempio della mela: penso ad una mela e la vedo. C'è anche questa corrispondenza, questo discorso importante che darà vita, vedrete, a molte cose che diremo da adesso in poi, la possibilità cioè di influire sullo stato d’animo e quindi sul conseguente comportamento, in qualche modo favorendo la rappresentazione, attraverso i cinque sensi, positiva, ma ogni cosa a suo tempo. Grossomodo, volevo un po' riprendere questi temi, e comunque avrete sempre la possibilità di andarli a ripescare quando volete. 

Adesso andiamo avanti, come dicevo, parliamo del linguaggio, abbiamo parlato di linguaggio finora, ma parliamo di linguaggio verbale, perché alla fine, comunque poi ci relazioniamo e il linguaggio è molto importante perché rivela la realtà interna di ciascuno, le esperienze e le rappresentazioni, quindi è un veicolo attraverso il quale, l'altro ci dà delle informazioni, questo lo sapevamo, ma ci dà anche delle informazioni utili dal punto di vista della PNL come vedremo. Perché guardate, a volte, veramente ci si parla e non ci si capisce, può succedere e vedremo che, molto spesso, non ci si capisce perché accadono delle cose che la PNL riuscirà a fotografare, sapete che il suo metodo di indagine è stato questo, e ad evidenziare. Quindi, il linguaggio mette in luce le caratteristiche della mappa mentale del parlante e fornisce elementi di caratterizzazione fondamentali dell'interlocutore e che sono informazioni che a noi ci servono, come ho già anticipato, per stabilire il rapport. Qui, abbiamo una citazione di Bandler e Grinder, questo libro si chiama: “la struttura della magia”, ci sono dei libri che usano questo termine, c'è anche “Magia in azione”, adesso non vi sembri che si vada in terreni un po' fuori norma. In realtà, è proprio un modo ironico quasi, di spiegare che quello che succede tra le persone o nel cambiamento personale che sembra magico, non è magia, perché ci sono delle cose ben precise che accadono. Allora, quando le persone comunicano i loro modelli del mondo, lo fanno in strutture superficiali.

 

Questo testo è estratto dal nostro video-corso Fad PNL, ha come scopo quello di informare e permette di approfondire tematiche legate al corso.

Estratto della lezione del dott.: Claudio Borzi

Claudio Borzi
Istruttore PNL
Libero Professionista
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