Digital health in prospettiva europea e nazionale

La sanità digitale, viviamo in un mondo estremamente complesso. Viviamo in un mondo caratterizzato da tante sfide, e viviamo in un mondo in cui, sostanzialmente, mai prima con mai prima di oggi, ci sono stati tanti eventi contemporaneamente. Gli analisti storici, gli analisti economici, gli analisti geopolitici ci fanno notare che soltanto negli ultimi 15 anni abbiamo avuto una densità di eventi storici incredibili: la peggiore crisi finanziaria dal 1928, con una recessione globale che ha portato a una crisi di debito sovrano in Europa, con il fallimento addirittura di alcuni stati (ricordiamo la Grecia, il Portogallo, l'Irlanda, la Slovenia, la Spagna), lo scoppio della guerra nel Medio Oriente e in Nordafrica, la guerra civile in Siria. Anche queste hanno contribuito a una grande crisi migratoria in Europa, che già era alimentata dall'impoverimento e da aree di guerra che attraverso il Mediterraneo portano migliaia e migliaia di rifugiati a chiedere, appunto, asilo e rifugio nel nostro paese e in generale in Europa.

Poi, nel 2014, un primo segnale sull'invasione della Crimea da parte della Russia. Poi il fenomeno inaudito della Brexit e l'ondata di cyber terrorismo che ha condizionato la stessa Brexit, perché di fatto c'è stato, attraverso una serie di notizie false, la diciamo "sottomissione" dell'elettorato britannico a tutta una serie di informazioni false. E lo stesso cyber terrorismo che è stato provato ha portato a significativamente voti al candidato repubblicano Donald Trump. Poi, la tensione nucleare in Corea del Nord, un tentativo di secessione da parte della Catalogna e poi il primo governo populista. C'erano già stati i governi populisti in Europa, per esempio in Polonia e in Ungheria, ma quello italiano, in particolar modo il Conte uno, è stato il primo governo populista di un membro fondatore dell'Unione Europea. E poi, per un periodo di tempo durante l'amministrazione Trump, la guerra addirittura commerciale tra gli USA e il resto del mondo, e addirittura la rottura in qualche modo dell'Alleanza tra gli Stati Uniti e l'Europa, la procedura di impeachment per ben due volte del presidente degli Stati Uniti. E poi, lo ricorderete tutti, negli ultimi anni, una devastante pandemia, e adesso la guerra tra Russia e Ucraina. E con questo tipo di fenomeno, si è talmente consolidato che adesso ha messo in atto cinque fattori di crisi che non si erano mai registrati contemporaneamente: la pandemia da COVID-19, la guerra nel territorio europeo dopo ben 70 anni di pace con il conflitto Russo-Ucraino, una crisi inflattiva che sta erodendo la ricchezza di massa importanti di popolazione, compromettendo la loro capacità di acquisto e impoverendole, e indebitando gli stessi paesi.E naturalmente, come conseguenza della guerra, l'incremento dei costi dell'energia e la distruzione delle catene di approvvigionamento.

Ma forse la sfida più importante che tutti quanti noi ci troviamo a fronteggiare è quella del cambiamento climatico. Al punto che dopo 11.000 anni, siamo entrati in una nuova epoca, che è l'Antropocene. Sostanzialmente, l'epoca in cui la Terra è totalmente talmente condizionata dalle scelte dell'uomo, un uomo che ha certamente progredito nei suoi indicatori: aspettativa di vita, qualità di vita, uscita dalla povertà per milioni di persone in tutto il mondo, ma che lo ha fatto a scapito del pianeta, con un enorme immissione di anidride carbonica da parte di coloro che bruciano combustibili fossili. Aumenta quindi della temperatura, scioglimento dei ghiacci e tutti gli eventi estremi che stiamo vedendo, anche in Italia in questi giorni, che si sono registrati 600 volte in più negli ultimi 20 anni. Naturalmente, questo ha delle profonde implicazioni anche sulla sanità, perché in sanità si può verificare quella che possiamo definire una tempesta perfetta.

La tempesta perfetta è quando sostanzialmente le onde, in questo caso per quanto riguarda i sistemi sanitari, le onde della domanda e dell'offerta si scagliano furiose sulla assistenza sanitaria. E le onde della domanda sono caratterizzate da un'incredibile transizione demografica ed epidemiologica che abbiamo in tutto il mondo, ma che in alcuni paesi come l'Italia ha una connotazione estremamente particolare. Il che porta a un incremento nella domanda di salute da parte della popolazione, domanda di salute che fa riferimento a due elementi: le tecnologie che hanno un'innovazione enorme dirompente, con nuovi farmaci, nuovi vaccini, nuovi dispositivi medici, nuove soluzioni diagnostiche e terapeutiche e assistenziali, ma anche una differenziazione professionale che porta alla carenza di milioni di operatori sanitari in tutto il mondo, di migliaia di operatori sanitari nel nostro paese. E questo chiaramente ha delle conseguenze, in particolar modo in Italia, perché la demografia del nostro paese è, diciamo, pressoché unica. Nel senso che forse l'unico paese a cui assomigliamo in maniera strutturale è il Giappone. Quello che è successo nel nostro paese è un vero e proprio crollo delle nascite. Lo vedete in questa linea che sostanzialmente è quella discendente, in cui facendo pochi figli, ovviamente, la quantità di persone giovani decresce, mentre invece è aumentando enormemente la qualità e l'aspettativa di vita. Le persone anziane crescono, e questa inversione, che si chiama rapporto di dipendenza, non a caso è avvenuta in Italia già negli albori del 2000. Per darvi un'idea, negli Stati Uniti si verificherà nel 2050, in Indonesia nel 2090.

"Per farvi capire che siamo sostanzialmente un paese vecchio. Il paese, insieme al Giappone, è più vecchio del mondo. Che cosa succede, diciamo, nel paese che ha questa transizione demografica e che, per esempio, la sostenibilità del Sistema Sanitario è profondamente compromessa dalla struttura della famiglia. Questa era la famiglia media italiana agli albori del Servizio Sanitario Nazionale, che è nato, come vuoi sapere, nel 1978: due figli, due genitori e tre nonni. Questa è la famiglia italiana oggi, cioè un figlio, due genitori, quattro nonni e due bisnonni. Non bisogna essere dei demografi, degli epidemiologi o degli economisti per capire che questa struttura demografica è insostenibile. Ed è insostenibile perché le persone che stanno sopra sono vecchie, si ammalano sempre di più, e le persone che stanno sotto, e per questo si chiama rapporto di dipendenza, non ce la fanno a mantenerle. Ecco, questo è il trend delle malattie croniche, cioè malattie per le quali oggi ci sono delle soluzioni, ma che molto spesso durano tutta la vita, e quindi naturalmente assorbono una importante quantità di risorse. Ma durante tutta la vita, soprattutto nella parte finale della vita degli anziani, provocano un notevole tasso di disabilità. Questo è previsioni fatte dall'Istat nel 2005, sono stati addirittura superate dai fatti. Per cui avremo che questi nuovi pazienti saranno sempre più vecchi, saranno sempre più ammalati, peraltro con numerose comorbidità, cioè con malattie messe insieme, saranno sempre più disabili, e naturalmente tutto questo assorbe, che cosa assorbe? Risorse, risorse utilizzate per le tecnologie.

Queste sono le tecnologie che negli ultimi 30 anni hanno cambiato profondamente la storia della medicina: risonanza magnetica, TAC, nuovi farmaci come gli ACE inibitori, nuove procedure come l'angioplastica, le statine, la mammografia, il bypass aorto-coronarico, inibitori della pompa protonica per l'ulcera e per le gastriti, gli antidepressivi per la depressione, appunto la chirurgia della cataratta, la protesi bianca di ginocchio, l'ecografia, l'endoscopia gastrointestinale, gli eritropoietina per l'asma, la chirurgia laparoscopica, i farmaci antinfiammatori non steroidei, la misura degli enzimi cardiaci. Queste sono soltanto alcune delle straordinarie innovazioni che abbiamo avuto. Ma quella che è l'epoca attuale è caratterizzata da due, addirittura non possiamo neanche chiamarli innovazioni, dobbiamo chiamarle vere e proprie rivoluzioni: la rivoluzione genomica, cioè la comprensione di come il nostro genoma si modifica e si interfaccia per determinare salute o malattia, e la rivoluzione digitale.

Rivoluzione digitale che può portare a cambiamenti, e già lo sta facendo, profondi in tutte le fasi della sanità: nella prevenzione, nella predizione, nella gestione, nella diagnosi, nella terapia delle malattie.
Soltanto per darvi un esempio di che cosa significa in termini di impatto la nuova tecnologia, guardate: questa è un'immunoterapia contro il cancro del polmone. Vedete che nella parte alta c'è la sopravvivenza dopo questa terapia, e aumenta questa sopravvivenza di quattro anni e mezzo in condizioni di buona salute. Chiaramente un farmaco che è eticamente bisogna dare a chi ha questo tipo di patologia. Qual è il problema? Che questo farmaco costa decine di migliaia di euro, che moltiplicato, naturalmente, per quelle migliaia di pazienti, significa milioni e milioni di euro. E se voi considerate, soltanto e per le migliaia di pazienti, significa milioni e milioni di euro. E se voi considerate soltanto queste cinque, sono le patologie più importanti e più frequenti, croniche, cioè le demenze, il diabete, l'ictus, le patologie cardiovascolari e il cancro, attualmente noi spendiamo in Europa circa mille miliardi di euro all'anno. C'è un trilione di euro entro la metà del secolo. Per cui i fenomeni che vi ho descritto, cioè aumento dell'invecchiamento della popolazione, aumento della morbosità, si prevede che la spesa raggiungerà i 6000 miliardi di euro. Chi li metterà questi soldi? Nessun paese, neanche quelli più ricchi, hanno la possibilità di farlo, a maggior ragione quando un'altra risorsa fondamentale della sanità, che è il personale, sta mancando in maniera importante. Perché in alcuni paesi, come il nostro, le condizioni di lavoro dei medici, in generale del personale sanitario, e le loro retribuzioni, sono profondamente peggiorate nel corso del tempo.

E quindi, guardate che cosa succede, come ci segnala la nave che è il più importante sindacato dei medici. Tra pensioni e licenziamenti previsti 40.000 medici in meno, ma non tra 30 anni, tra due anni, tra l'anno prossimo, il triennio 2019-2021: circa 4.000 medici specialisti ogni anno, per un totale di 12.000 nel triennio 2022-2024, andranno in pensione. Circa diecimila medici specialisti in sei anni, ventimila medici specialisti ospedalieri per pensionamenti, e poi ci sono dimissioni volontarie di circa 9.000 medici, che sostanzialmente, che cosa fanno? Vanno possibilmente in pensione, se ci possono andare, oppure migrano dal pubblico al privato, dove vengono pagati e vengono offerti ai loro condizioni di lavoro notevolmente superiori. Se il trend fosse confermato nel triennio successivo, si licenzerebbero ulteriori 9.000 medici, dal 2022 al 2024. Questo significa che già adesso non abbiamo abbastanza medici ospedalieri per curare i pazienti dei pronto soccorso, per fare le diagnosi, per fare l'assistenza ai pazienti stessi, ma anche i medici della medicina generale, che sono il primo presidio, il primo contatto di milioni di cittadini. Stanno diminuendo. Quindici milioni di Italiani perderanno il loro medico e le uscite dei professionisti sanitari non sono assolutamente compensate dalle nuove leve. Stiamo parlando di circa 30.000 medici che andranno in pensione e che verranno sostituiti, insieme no, da 12.000 medici. Se voi calcolate che ogni medico assiste mediamente 1500-1800 persone, capite bene che per molte popolazioni questo significherà non avere neanche il riferimento di base per la propria assistenza sanitaria.

Allora, per questo, noi dobbiamo preoccuparci e cominciare a prospettare che la sanità digitale è una, naturalmente, non è la sola, ma è una delle risposte importanti a questo scenario che vi ho descritto. Ma che in Italia è caratterizzato da questa scarsità di risorse, da una domanda crescente o legata soprattutto, come vi ho detto, all'invecchiamento e alle malattie croniche, e dalle aspettative che questi pazienti cittadini hanno nei confronti di essere curati. Ma il rischio nel nostro paese è che quella rivoluzione che vi ho descritto, cioè le nuove tecnologie digitali e le nuove tecnologie genomiche, corriamo il rischio di non vederle o di dover migrare per averle.
Perché? Che cosa è successo? Che cosa sta succedendo? Ricorderete che avevamo detto che avremmo imparato la lezione della pandemia, che mai avremmo economizzato sul settore sanitario, ma che il settore sanitario, soprattutto quello della sanità pubblica, sarebbe stato oggetto di investimenti. In realtà, quello che continua sono tagli, tetti di spesa, controlli stringenti su prezzi e volumi di fatturati e prestazioni, aumento della compartecipazione alla spesa da parte dei cittadini, che pagano sempre di più di tasca propria. L'Italia è il paese che ha visto crescere la spesa sanitaria autopocket, cioè tirata fuori direttamente dalle tasche dei cittadini.
 

Questo testo è estratto dal nostro video-corso Fad Il segreto dell'intelligenza artificiale, ha come scopo quello di informare e permette di approfondire tematiche legate al corso.

Estratto dalla video lezione del Prof. Walter Ricciardi

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