Assistente Sociale privato: una prospettiva , un'etica, un'esperienza

Benvenuti a tutti, questa parte del corso è dedicata alla alla libera professione, al modo in cui gli assistenti sociali possono proporsi sul mercato come liberi professionisti, soprattutto laddove vogliano proporsi per lavorare direttamente con i clienti, quelli che nel pubblico impiego chiameremo utenti, con le famiglie, persone, gruppi o comunità o anche là dove vogliano proporsi come formatori, quindi per qualsiasi tipo di proposta di servizio vogliano fare sul libero mercato. Io parlerei di vera libera professionista, vediamo dopo perché differenzio i veri liberi professionisti dai professionisti che in realtà non svolgono realmente la libera professione. Poi vi racconterò, nell'arco di questa ora, esattamente che cosa faccio, come l'ho fatto, come mi sono proposta.

Poi parleremo anche del tema della credibilità e della reputazione, ed è un tema estremamente importante per chi si occupa di proporsi sul mercato come libero professionista, quindi per chi decide di vendere, passatemi il termine, “se stesso”, nel senso delle proprie idee, i propri servizi, i propri prodotti, le proprie prestazioni professionali, il proprio lavoro intellettuale. 

Nel 2013 ho iniziato a propormi come libero professionista. Il 2013 è stato un anno molto confuso, non sapevo bene che cosa avrei fatto, come l'avrei fatto, non sapevo neanche bene che cosa avrei venduto onestamente, quindi al contrario di ciò che pensano alcuni, cioè che è stato tutto molto semplice, non è vero, le fatiche che fate voi sono le fatiche che ho fatto io e che tutt'ora faccio, e quindi non deprimetevi per il fatto che questo è un ambito molto faticoso, soprattutto per chi non ha quella logica imprenditoriale di base. Il 2014 è stato un anno in cui ho messo un pochino più a fuoco determinate cose, e andando avanti, solo nel 2016, hanno avuto inizio le mie attività.

Prima è stata “una palestra”, nel 2016 ho iniziato a fare le gare, mettiamola così, e il 2017 sta diventando l'anno in cui finalmente sto raccogliendo, forse, anche più fruti di quelli che avrei sperato, vi faccio soltanto un esempio: negli ultimi cinque mesi su Facebook ho avuto più like di quelli che ho avuto in due anni precedenti. 1600 like in cinque mesi rispetto agli anni precedenti in cui erano molto meno, così su Instagram, negli ultimi due mesi ho avuto 300 follower in più rispetto al periodo precedente, perché vi dico questo?Perché il tema dei social è un tema estremamente interessante per chi si vuole proporre sul mercato. 

Facciamo un po' di chiarezza, io differenzio sempre la libera professione dalla professione libera, perché ci sono una serie di falsi miti sulla libera professione che bisogna un po' sfatare, vedremo in conclusione, una sorta di elenco, ma qui inizio ad elencarne alcuni. Prima cosa: aprire una partita IVA non significa fare il libero professionista, lo dice anche la normativa che la monocommittenza, anche con partita IVA, non è libera professione, è un mascheramento di un lavoro subordinato, e quindi sarebbe utile iniziare a chiarire, quando parliamo di libera professione, di che cosa esattamente stiamo parlando. Libera professione significa proporsi sul mercato, con quale prodotto è indifferente, e con quali modalità è indifferente, ma proporsi sul mercato. 

Ciò vuol dire che io posso avere due o cinquanta committenti, la questione è: mi sono proposto sul mercato per riuscire ad avere quei committenti oppure no? Nel 2000 avevo la scelta dei lavori da fare, ma non è che per questo, perché avevo due o tre lavori contemporaneamente ero una libera professionista, la logica della libera professione è una logica per cui io sto sul mercato, ci sto, ci voglio rimanere e voglio continuamente migliorare i miei prodotti, miei servizi, le prestazioni che do, il fatto che arrivino due o tre comuni a propormi un lavoro perché sanno che mi sono licenziata da un determinato posto di lavoro, non è detto che sia libera professione: banalmente noi potremmo lavorare in due o tre comuni con dei contratti a collaborazione coordinata e continuativa ancora presenti per le professioni ordinate.

Quindi di che cosa parliamo quando parliamo di libera professione? Prima di entrare nel merito della definizione di libera professione, io ci tengo particolarmente a parlare di motivazione, perché “il perché” è importante, “il perché” non è determinante ma è assolutamente importante, in ricerca si parla delle “condizioni sufficienti delle condizioni necessarie”. Ora, nella libera professione una condizione necessaria non è tanto il tipo di motivazione che sia, ma essere consapevoli della motivazione che ci porta a svolgere la libera professione, o iniziare la libera professione, o a desiderare di diventare un libero professionista. 

Che cosa intendo? Intendo che ci sono diverse motivazioni che ci possono portare a fare una scelta, in alcuni casi è una vera scelta, quindi io desidero fare il libero professionista perché non mi piace stare nelle mani altrui, cioè in un rapporto di dipendenza, perché non mi piace rispondere a logiche altrui, perché non mi piace la logica istituzionale dei servizi pubblici, è una scelta reale. Dall'altra parte, io decido di fare il libero professionista perché non trovo lavoro per esempio, è davvero una scelta reale, o è un ripiego? Decido di fare il libero professionista perché mi pagano troppo poco nell'ente pubblico, perché sento che l'ente pubblico è una gabbia etc etc, però sono motivazioni che in parte mi arrivano dall'esterno, ma se invece potessi scegliere liberamente, che cosa sceglierei?

Questa è la domanda che ci dobbiamo fare sempre, e ripeto: non vuol dire che una motivazione è meglio di un'altra, o meglio, che una motivazione è ciò che ci può portare a fare realmente un buon progetto imprenditoriale e un'altra motivazione invece no, l'importante è esserne consapevoli. Perché nel momento in cui avremo delle crisi, nel momento in cui faremo fatica, nel momento in cui alle 2:00 di notte saremo lì ancora a pensare alla programmazione dei nostri social network, vi assicuro che avere una motivazione bella forte è favorevole rispetto ad averne una che arrivi dall'esterno. Vi faccio un altro esempio: recentemente, andando ad un convegno a parlare proprio sulla libera professione, ho fatto un piccolo sondaggio e mi hanno risposto circa 65 colleghi, il sondaggio era riferito proprio alla libera professione, è stato molto interessante un dato, ovvero solo il 6% di questo campione di 65, veramente desiderava fare solo il libero professionista.

Perché dico che questo è un dato interessante? Perché nel momento in cui io decido e faccio una scelta per me, sia nel caso in cui la motivazione sia di tipo intrinseco, quindi che mi sento dentro, sia che sia una motivazione di tipo estrinseco, quindi che arriva dall'esterno ,a muovermi, la questione è che io devo remare nella giusta direzione, perché come nel canottaggio per esempio, se remate nella direzione opposta, probabilmente non andate avanti, anzi l'esatto contrario: restate fermi ma vi troverete poi nel vortice del torrente, del fiume. Dunque, se io sono consapevole della mia motivazione, sono consapevole degli ostacoli potenziali, sono consapevole di ciò che mi potrebbe facilitare, e sono consapevole della direzione verso cui andare, e soprattutto sarò consapevole di ogni azione che metterò in atto per andare in quella direzione.

Perché questa è una cosa che ci tengo a dirvi? Perché sono domande che mi vengono poste abbastanza quotidianamente da tante colleghe/colleghi, come fare è mettere in atto azioni intenzionali ogni singolo giorno. Non c'è nulla nella libera professione, non c'è nulla in quello che vedete ad esempio sui miei social network, sul mio sito, che sia frutto dell'improvvisazione, che sia frutto della non organizzazione, è tutto frutto di una programmazione ben pensata ed intenzionale. A volte questa programmazione, queste idee, nascono da un'intuizione, nascono dal vedere determinate cose in televisione, sui social, su YouTube e via dicendo, ne parleremo, ma è tutto assolutamente frutto di programmazione.

 

Questo testo è estratto dal nostro video-corso Fad Assistenza? No, grazie!, ha come scopo quello di informare e permette di approfondire tematiche legate al corso.

Estratto della lezione della dott.ssa: Elena GIUDICE

Elena GIUDICE
Assistente Sociale Privato
Università di Milano
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