Nonostante siano tra le patologie più anticamente note, la Tubercolosi e la Sifilide rimangono ad oggi lungi dall’essere debellate, anche in Paesi a sviluppo avanzato come l’Italia. Per entrambe, la diffusione è determinata soprattutto dal ritardo nella diagnosi delle forme contagiose e, conseguentemente, nell’avvio del trattamento e delle misure preventive del contagio. Tale ritardo è favorito dal fatto che i pazienti affetti da queste patologie vengono spesso osservati inizialmente in ambienti non specializzati nella gestione delle stesse.
Il presente corso, rivolto a tutte le professioni sanitarie, si propone di fornire gli elementi conoscitivi essenziali per un riconoscimento dei soggetti ad aumentato rischio per tubercolosi e lue, per un pronto sospetto clinico in presenza di sintomi e segni compatibili, per la richiesta degli accertamenti diagnostici di prima linea e per l’iniziale adozione delle misure di controllo del rischio biologico.
L’occasione formativa si propone altresì di illustrare le peculiarità, problematiche ed esigenze di altri aspetti di gestione interdisciplinare delle due patologie infettive, quali: la supervisione e facilitazione di un trattamento regolare e completo da parte dei malati, condizioni queste essenziali per la guarigione, l’interruzione definitiva della contagiosità e la prevenzione della farmacoresistenza; il management di pazienti interessati da co-morbidità (tra cui neoplasie solide ed emopatie, malattie infiammatorie croniche, infezione da HIV) o sottoposti a terapie immunosoppressive (quali farmaci steroidei, antirigetto, “biologici”, chemioterapici), ovvero appartenenti a categorie disagiate che richiedono una efficace integrazione tra strutture sanitarie e territoriali (come stranieri, detenuti, tossicodipendenti); gli obblighi e i flussi di notifica; le strategie di controllo collettivo.
Obiettivi
Fornire la consapevolezza della diffusione di tubercolosi e lue, con le caratteristiche epidemiologiche, cliniche e terapeutiche che ne conseguono.