Professioni sociali sotto assedio: tra rarefazione del Welfare, stereotipi e haters. Neutralizzare la violenza, alimentare le motivazioni al lavoro sociale

Salve a tutti, mi chiamo Pier Paolo Inserra e mi occupo complessivamente di Scienze Sociali e Economia Sociale. In questa sede dovremmo parlare di un argomento abbastanza specifico, dal mio punto di vista anche abbastanza complesso, che è quello della violenza e dell'aggressività connessa un po' al lavoro dell'assistente sociale al contatto diretto con l'utenza, e alle tensioni che si creano nel rapporto, nella relazione quotidiana, che l'assistente sociale vive all'interno dei servizi pubblici quando è costretto a dialogare in condizioni estreme su problematiche abbastanza complesse.

Io ho cercato di affrontare questo tema a partire da quelle che sono un po' le mie competenze, i miei riferimenti culturali, però ci tengo a dire un paio di cose. Uno: ho cercato di utilizzare un approccio multidisciplinare, quindi per quanto sarò in grado, cercherò sempre di proporre punti di vista diversi, sia rispetto all'analisi del problema, sia dal punto di vista delle possibili risposte.

E l'altra cosa che ci tengo a sottolineare è che parto da un approccio “ecologico”, utilizziamo in maniera un po' impropria questa parola, approccio “ecologico” vuol dire dal mio punto di vista: “pensare a soluzioni integrate”, traduciamo in altri termini: io non credo che possa essere utile uno strumento in sé, un modo di aggredire il problema in sé, uso provocatoriamente questa parola, credo che servano più risposte a livelli diversi, sistemi organizzativo-individuale, relazionale, simbolico, e quello che faremo nell'ora e mezza di riflessione comune è proprio provare a giocare con questa multidimensionalità, e provare ad incrociare tutti questi punti di vista. 

Prima di entrare nel merito dei contenuti dell'incontro, condividiamo una specie di indice perché questo può aiutarci anche ad avere una rotta, una specie di mappa che poi ci serve a decodificare pian piano tutto quello che diciamo. Allora, partiremo sostanzialmente da quello che in parte vi avevo anticipato, e cioè da un'analisi di quelle che sono le possibili prospettive e traduciamola in termini operativi: possibili strumenti che quando ci troviamo di fronte ad episodi di tensione, aggressività, collegati al rapporto tra utente operatore, possono essere considerati come utili ai fini di un'eventuale soluzione.

Fatto questo lavoro che sarà abbastanza approfondito, entreremo un po' nel merito di quello che è l'approccio complessivo, e poi ci lasceremo con un'ultima parte che riguarda le piste di lavoro aperto, delle aporie, dei quesiti, a cui ancora non è detto che riusciremo a dare delle risposte sufficientemente articolate e che sono connessi ulteriormente a questa partita sofisticata, a questa partita complessa che riguarda il tema dell'aggressività e della violenza quando parliamo di lavoro sociale. 

Vado avanti adesso con le slide, cominciamo un po' ad entrare nel merito dei contenuti. La prima slide è essenziale, se volete anche un po' didascalica, forse qualche altro collega ve ne avrà già parlato nell'arco delle docenze precedenti o ve ne parlerà nelle docenze successive, ma l'invito caldo che vi faccio è quello di “perdere” qualche ora, e uso il termine “perdere” impropriamente, perché esiste un video interessante, presentato nell'estate del 2017, su una ricerca nazionale che ha approfondito il fenomeno dell'aggressività verso gli assistenti sociali, è un video che dura all'incirca tre ore, mi rendo conto che può sembrare abbastanza pesante, però è un video che ci permette di capire in maniera abbastanza ampia, e nello stesso tempo, articolata, approfondita, quali sono i risultati emersi da un'indagine assolutamente recente, molto innovativa, che ci aiuta a capire come questo fenomeno, almeno dal punto di vista quantitativo, sembra andare verso un aumento delle situazioni o dei casi di aggressività e di violenza.

Quindi, se vi va, anche a latere, dopo aver ascoltato questa lezione, a tempo perso, in altri giorni o in momenti della giornata in cui potete farlo, anche in più volte, il consiglio che vi do è di ascoltare in differita il video sul convegno perché ci sono relazioni molto interessanti.

Le slide nel materiale che vi darò, hanno come primo impatto proprio il link di questo convegno, utilizzatelo quando volete, ma provate ad approfondire quello che viene fuori dall'incontro con i ricercatori che hanno approfondito il tema. 

Ora, io immagino che questa possa sembrare una slide introduttiva un po' didascalica, forse per certi versi anche abbastanza scontata, però, penso sia importante farle queste due puntualizzazioni che trovate in questa slide, perché è bene chiarirle due cose, è bene chiarire almeno il punto di vista dell'osservatore (in questo caso il mio).

Prima ho sottolineato alcune cose, cioè l'approccio multidimensionale, ecologico, la necessità di tenere insieme più punti di vista, però, è anche opportuno esplicitare una visione: qual'è il modo di intendere il tema del conflitto, dell'aggressività? Questo rientra nella direzione anche un po' di quelli che sono i miei studi, o quelle che sono le considerazioni che voglio affrontare con voi. Poi, io credo che con la massima tranquillità, ognuno di noi, da professionista quale è, sceglierà sé e fino a che punto sposare questo approccio. Però è bene dichiarare in maniera esplicita, per una questione di correttezza metodologica, quali sono i due principi da cui partire. 

Il primo: l'attuale sistema societario non funziona e crea conflitto e differenze, ve l'avevo detto che poteva sembrare un po' didascalico quello che vi avrei riportato nella slide, ma lo dobbiamo tener presente. Perché lo dobbiamo tener presente? Perché non possiamo pensare che il conflitto sia determinato solo a proposito di multidimensionalità, dalla necessità di risolvere in una relazione diadica, nella relazione tra operatore e utente, alcune tensioni.

Spesso, conflitti legati a situazioni di povertà, e chi di voi impatta con il Frontline e con l'utenza ogni giorno, se ne rende conto, piuttosto che legati a situazioni di deprivazione, di esclusione sociale, sono conflitti che non possiamo ricondurre solo a dei tratti di personalità più o meno aggressivi da parte dell'utente con cui interloquiamo. Le cause possono essere diverse, possono essere anche macro, ci possono essere delle cause di natura sociale e socio-economica, sistemica, che entrano in gioco e influenzano pesantemente, o le condizioni di deprivazione, o i percorsi progressivi di esclusione, che poi generano, oltre che povertà, anche tensione individuale e tensione sociale.

 

Questo testo è estratto dal nostro video-corso Fad HELP!, ha come scopo quello di informare e permette di approfondire tematiche legate al corso.

Estratto della lezione del dott.: Pier Paolo INSERRA

Pier Paolo Inserra
Ricercatore sociale
Dirigente PARSEC
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